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Channel: Holga My Dear » Giornata mondiale della Fotografia stenopeica
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Et voilà, le sténopé: la Sténoflex mini labo

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Ieri, 28 aprile, è stato il World Wide Pinhole Day 2013, come ormai saprete tutti – anche perché vi ho rotto le scatole a sufficienza, penso. Quest’anno, a differenza degli altri anni, mi sono decisa a partecipare vincendo la pigrizia e sfidando la solita sfiga della nuvoletta dell’impiegato. La mattina, effettivamente, era partita proprio male: nuvoloni grigi grigi minacciavano la mia domenica pinholeccia. Ma la curiosità di provare il mio ultimo acquisto mi ha spinto a fregarmene.

Di cosa sto parlando? Et voilà, Medames et Messieurs, facciamo tutti un bell’applauso à le sténopé de la Sténoflex! Sì, il mio francese fa schifo. Non vado oltre il “je suis Catherine Deneuve“, abbiate pazienza.

Stenoflex©3

Era molto tempo che la volevo comprare, da quando l’ho vista qualche anno fa, navigando per la rete. La Sténoflex è quella che si chiama una camera obscura, ovvero una scatola con un foro, attraverso il quale entra la luce. A ricevere questa luce, però, non c’è una pellicola, come nelle macchine stenopeiche di cui vi ho parlato nel post precedente, ma un foglio di carta sensibile negativa in cui si imprime l’immagine. Quindi, la cosa meravigliosa è che una volta esposta, la carta va sviluppata proprio come in camera oscura, con la luce rossa, le bacinelle e tutto il resto. Per questo si chiama “mini labo“.

Nella confezione sono presenti: 10 fogli di carta sensibile, una guida all’esposizione, un foglio rosso per la luce, un sacchetto di rivelatore (Revelateur) e un sacchetto di fissaggio (Fixateur). Il tutto a 39 euro. Non sono pochi, lo so, specialmente per un qualcosa che è facilmente replicabile a costo zero con il fai-da-te (cosa che succederà. Ah, se succederà, cari miei). Tuttavia, quello che mi ha spinto all’acquisto è stata più che altro l’idea di avere tutto il kit pronto all’uso. Credo sia questa la carta vincente della Sténoflex ed è inoltre molto più economica delle ultime (e bellissime) pinhole targate Ilford, come la Obscura o le Titan 4×5 o 8×10. Insomma, un compromesso per provare di nuovo nel mio bagno berlinese l’emozione della camera oscura (che mi manca tantissimo), prima di rimboccarmi le maniche e costruirmi la mia pinhole.

Molti di voi, ne sono sicura, si staranno chiedendo: ok, ma come funziona? Nel sito della Sténoflex c’è questo video esplicativo che dovrebbe rispondere ad ogni domanda a riguardo:

Non trovate tutto ciò affascinante? Non vi viene voglia di provarci?

Veniamo allora al punto della questione. Il problema delle macchine stenopeiche con carta sensibile è che, una volta fatta la foto, non si può farla avanzare, pronti per un nuovo scatto. O si torna a casa, fine della festa, è stato bello, grazie per tutto il pesce. Oppure ci si procura una changing bag e si cambia la carta lì per lì, all’occorrenza. La changing bag è una pratica borsa con delle maniche, tipo questa, utile in occasioni del genere o per caricare le tank prima dello sviluppo. Ecco, io avrei tanto voluto avere la mia changing bag ieri … ma non ce l’avevo. L’unica soluzione era quella di non allontanarmi troppo da casa e di tornare non appena fatta la foto per caricare la mia Sténoflex con un nuovo foglio.

La sera, poi, mi sono chiusa in bagno, ho preparato le soluzioni, ho acceso la lucina rossa ed è cominciata la magia: veder comparire le immagini sotto i propri occhi è qualcosa di emozionante, sempre. Anche se se ne salvano poche.

ÑÑ

Questi sono i risultati, un po’ sbruciacchiati, devo dire. A mia discolpa, il pinhole della Sténoflex è piuttosto approssimativo, sto meditando di sostituirlo con un altro, ricavato da una lattina. O forse ho esagerato un po’ visto che le nuvole passavano in continuazione sopra il sole e avevo un po’ le idee confuse. Tuttavia, sono molto soddisfatta e ho imparato molto. Quella a destra è la foto negativa, a sinistra la versione in positivo ricavata con Photoshop.

Untitled-1

piscina di sabbia nel cortile. Esposizione di 40 secondi.

Untitled-2

Eberswalderstrasse, metro fuori. Esposizione di 40 secondi.

Untitled-3

Helmholtzplatz, parco. Esposizione di 45 secondi, all’ombra.

Untitled-4

Mauerpark. Esposizione di 45 secondi. Si intravedono a destra delle persone, era un palco dove si esibiva un’artista.

Untitled-5

Eberswalderstrasse, metro. Esposizione di 4 minuti. Nel frattempo è arrivato il treno, sono scese le persone e s’è mosso tutto!

Untitled-6

Scale di casa. Esposizione di 2 minuti. C’è una persona che passa, si vede leggermente una scia!

Untitled-7

Scale di casa. Esposizione di 2 minuti.

Quelle sulle scale di casa sono le mie preferite!

Non vedo l’ora di rifarlo.



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